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Una lettera nella testa, il libro presentato a Cardina giovedì 15 dicembre, è un romanzo introspettivo ambientato in prevalenza in un ospedale, luogo significativo nel vissuto personale dell’autore.
Il protagonista, Andrea, è un infermiere del reparto Rianimazione. Attraverso il contatto con il dolore e con la morte compie un percorso interiore di crescita e autoanalisi.
Persona riservata e taciturna, Andrea, nel dialogo con l’altro e nella vicinanza alla malattia, sente che proprio attraverso la sua professione e lo stretto contatto con la sofferenza è possibile dedicarsi alla vita, riscoprirne il valore, l’intensità e la bellezza. Con la sua prima opera di narrativa, Pagani coltiva l’ambizione di trasmettere emozioni intense, di stimolare nel lettore il bisogno, spesso sopito, di scrollarsi di dosso le inutili sovrastrutture sociali alle quali la vita di oggi ci sottomette, dando più peso alle vere, spesso trascurate, ricchezze dell’esistenza terrena.
Il punto di vista, spesso cinico e freddamente realistico, è tutt’altro che quello buonista a cui l’incultura televisiva ci ha abituato; la prospettiva è quella del significato, profondo e toccante, dell’esistenza umana.