Tavernola-Cardina percorso - Associazione Cardina

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Tavernola-Cardina percorso

Cardina > Itinerari

da Tavernola a Cardina e ritorno

Dislivello: 120 m
Tempo di percorrenza: 1 h (+ 30 minuti di soste)
Difficoltà: modesta

[Tempo 0'- Punto A]

L’itinerario prende forma nel quartiere di Tavernola, in località "La Cava" (240 m s.l.m.), ovvero sul primo tornante dopo la Chiesa Parrocchiale, salendo la via Conciliazione in direzione Sagnino. Si imbocca una strada privata sulla sinistra (Via Rismondo). 30 metri più a valle, sulla via Conciliazione, c’è un comodo parcheggio ove lasciare, eventualmente, l’autovettura. Nello stesso punto è situata una fermata del Servizio di Trasporto Pubblico (autobus n.11 - Sagnino - Tavernola - Como).

Imboccata la via Rismondo, dopo 30 m., sulla destra si apre un sentiero che corre parallelo alla strada carrabile qualche metro più in quota. L’ingresso al sentiero presenta una piccola pendenza.

Ci si ritrova immediatamente in una zona boschiva ed ombreggiata, piuttosto umida. Il sentiero corre in direzione sud-est, si inerpica con un tornante sulla destra e poi un ritorno a sinistra sempre in direzione sud-est. Qui il sentiero è protetto da una staccionata e la salita è agevolata da una serie di gradini.

Dopo 30 m si incontra una rete confinale: il sentiero la bordeggia. Il sottobosco è piuttosto rigoglioso, ma trascurato. Il bosco, in questa parte, è popolato di robinie (Robinia pseudoacacia), castani (Castanea sativa) e faggi (Fagus sylvatica).

Proseguendo (sempre in direzione sud-est) dopo 60 m si incontra sulla sinistra un muro a secco. In questa zona, ove i raggi del sole difficilmente filtrano, osserviamo lo sviluppo abnorme dell’edera (Hedera helix) e degli arbusti di rovo (Rubus ulmifolius) e lampone. Dopo altri 20 m, un muro annuncia la recinzione superiore di Villa Sforni. E’ stata ora raggiunta la quota di 270 m. s.l.m.: il sentiero sale sulla destra verso la collina, con un tratto rinforzato con gradini che bordeggia i ruderi di un muretto a secco.

Nel sottobosco è notevole l’egemonia dell’agrifoglio (Ilex aquifolium) e del pungitopo (Ruscus aculeatus), mentre fra gli arbusti si incontra frequentemente l’alloro (Laurus nobilis).

Man mano che si sale, il sottobosco è meno intricato e sopra la testa svettano alberi piuttosto alti di acero (Acer pseudoplatanus), castagno (Castanea sativa) e ontano (Alnus glutinosa).

Dopo 50-70 m si incontra un’altra rete confinale. Il sentiero vi corre di lato dall’alto in direzione sud. Si raggiunge l’incrocio con una strada carrabile (via Bignanico) ma si opera una deviazione a destra con un tornante. Il sentiero ora corre in direzione nord- ovest ed è stata superata la quota di 300 m s.l.m.


[Tempo 20'- Punto B]

Si raggiunge un crocevia con segnaletica rosso-bianca ed un cartello di divieto di scarico: il sentiero si allarga. Il nostro itinerario prosegue a sinistra. Dopo altri 30 m si incontra ancora una rete confinale, che si bordeggia sempre tenendosi nella parte superiore. Al termine di questa rete confinale un nuovo crocevia immette su una strada asfaltata (via Panoramica S.Pietro, sempre in direzione Bignanico).

Il nostro itinerario a questo punto si dirige a nord-ovest, seguendo un muro confinale in leggera discesa: dopo 10 m circa si lascia la discesa e si imbocca una deviazione sulla sinistra (direzione sud), che immette in un bosco di noccioli.

[Tempo 25'- Punto C]

Se si imboccasse il sentiero sulla destra si raggiungerebbe via Campari (Punto I). Proseguendo sulla sinistra, dopo circa 50 m, si apre una forra con alberi più alti (faggi e castagni). Qui il sentiero è pianeggiante ed agevole, si piega a nord-ovest. Il sentiero sale leggermente.

[Tempo 30'- Punto D]

Il sentiero prosegue in piano e raggiunge la località "Il Cios": sulla destra tre rampe successive superano un dislivello, dopo il quale il sentiero corre parallelamente ad una recinzione (sulla sinistra). Si incontrano i resti di un muretto a secco e si prosegue con tre successivi tornanti.

Dopo qualche decina di metri in direzione sud si raggiunge una via privata asfaltata (Via L. Degli Spazi): si è raggiunto il borgo di Cardina, in una zona di pregio residenziale (430 m s.l.m.).

[Tempo 40'- Punto E]

Scendendo per via Degli Spazi si raggiunge la strada principale di Cardina.

Si può sostare presso la piccola chiesetta, oppure allungare lo sguardo all’interno di alcuni giardini privati di notevole cura: si volta poi a destra in direzione del ristorante "Crotto del Lupo".

La strada che scende leggermente verso il Crotto del Lupo (ove ci si può fermare per un piccolo ristoro) prosegue poi in direzione Sagnino.

[Tempo 50'- Punto F]

Circa 50 metri oltre il ristorante, si apre sulla destra una radura, circondata da alcuni ronchi (410 m s.l.m.). Il punto centrale è occupato da uno stagno (laghetto di Cardina) "vivo" solo in alcuni periodi dell’anno. La radura è nel suo insieme piuttosto trascurata: solo un pizzico di fantasia può farci immaginare che fino a 20-30 anni fa’ questo luogo era fra le mete più ricorrenti delle uscite fuori porta dei cittadini comaschi. Lo stagno presenta un ecosistema variabile (rane, salamandre) e nella buona stagione è visitato da frotte di coleotteri. Un sentiero ne percorre la semicirconferenza rivolta verso la collina, per ricongiungersi più ad ovest con la strada carrabile in direzione di Sagnino.

Il sottobosco prospiciente lo stagno è ricco e variato: vi abbiamo incontrato una varietà di peperone selvatico, la fitolacca, fragole, lamponi, rovi di more oltre agli immancabili alloro, agrifoglio, edera e pungitopo.

Nella buona stagione in questa zona fioriscono i narcisi ed i mughetti e non è infrequente imbattersi nel giglio martagone.

Qui infatti l’esposizione è a Sud-Sud Ovest, la collina rivolta a Nord rappresenta un baluardo ai venti e l’aria è più secca.
Percorrendo il sentiero prospiciente il laghetto, all’estremità a nord (verso la collina) si incontra una diramazione. Scegliendo la via della collina dopo 30-40 m in leggera ascesa ed un piccolo tornante (si seguono i ruderi di un muro a secco) si raggiunge la strada rurale che dalla Via Degli Spazi porta alla tenuta del Mirabello (430 m s.l.m.).

Giunti su questa strada rurale, si può deviare ad Ovest per ammirare la posizione solitaria e poetica del Mirabello, una villa austera e solida posta nel mezzo di un grande prato che rivela l’antica struttura a ronchi, tipica della coltivazione a vigneto o ad alberi da frutta.

[Tempo 60'- Punto G]

Ritornando sui nostri passi e retrocedendo lungo la strada rurale, si incontra una panchina e più ad est una recinzione (è quella di un acquedotto).

Continuando a scendere per la strada rurale per circa 100 m si ritorna all’imbocco per Via Degli Spazi: ora si ripercorre il sentiero di ingresso a Cardina per circa 50 m e si devia sulla sinistra, in prossimità di un punto di bosco organizzato (appostamento fisso di caccia, 430 m s.l.m.).

Nelle vicinanze sono ancora visibili i resti delle fortificazioni e delle trincee erette durante la prima guerra mondiale.

[Tempo 1h 20'- Punto H]

lI sentiero ritorna a scendere: in direzione nord-ovest per circa 150 m. Il bosco è sempre popolato da castagno, tasso, agrifoglio e nocciolo.

Una serie di tornanti, con una successiva rampa in discesa (protetta da gradini) ci conducono ad un falsopiano, ove un crocevia consente di raggiungere, verso ovest, la località di Mognano. Il nostro itinerario scende invece sulla destra.

[Tempo 1h 40'- Punto I]

Il sentiero è piuttosto scosceso, ma protetto da gradini e percorre la "caduta dei burloni" per circa 150 m portandoci rapidamente al piede della collina (290 m s.l.m.).

Si intravvedono le abitazioni di via Campari, sopra Tavernola.

[Tempo 1h 50'- Punto L]

A questo punto ci sono due alternative: o si segue la via Campari verso ovest, raggiungendo la sottostante via Conciliazione, che si scende per circa 200 m prima di ritrovare il punto di partenza di tutto l’itinerario; oppure si imbocca il sentiero confinale che sale leggermente in direzione est.

Esso si sviluppa in falsopiano per circa 200 m, raggiungendo il punto C del nostro intinerario, già incontrato in fase di ascesa. In questo caso, si ripercorre il sentiero a ritroso fino al punto A (località "La Cava" a Tavernola).

 
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