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Marco Riva (Como 1951-
tecnologia alimentare nell’Università di Milano, ha partecipato
alla fondazione dell’Università di Scienze Gastronomiche
di Pollenzo e ha sempre prestato una particolare
attenzione alla dimensione politica delle scelte.
Innovatore e divulgatore di una cultura alimentare multidisciplinare,
ha collaborato con diverse riviste, da La Gola
a Slow Food, distinguendosi per la sua curiosità creativa e
l’attenzione alle nuove tecnologie digitali.
Ricco di umanità e promotore di relazioni, ha saputo con
la poesia cogliere alcuni aspetti dell’esistere.
Lasciarsi stupire dell’altra faccia della Luna, dell’esistenza
di un poeta non a tempo perso; un poeta “dilettante”, si,
nel senso che cercava, nei versi, il diletto della necessità,
la risoluzione di un bisogno interiore, trovando il tempo,
dopo le giornate piene all’università, di scrivere in treno o
nella veglia notturna, versi molto personali, con una vena
lirica insospettata.
Questo è il Marco Riva svelato in Fermata d’autobus, una
persona di particolare sensibilità, capace di commozioni
repentine, di gesti umanissimi, in poche parole uomo di
una passione interiore _nalmente svelata nei suoi versi
poetici.