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Nato a Zenevredo, nell'Oltrepò pavese, il 27 marzo 1849, da famiglia nobile, Carlo Alberto Pisani Dossi, alias Carlo Dossi, ricevette un'ottima educazione e compose una commedia per ragazzi a soli 15 anni, accostandosi ben presto all'ambiente della Scapigliatura.
Si buttò precocemente anche nel giornalismo, scrivendo per diverse pubblicazioni, tra cui L'album scientifico letterario, (che nel 1867 mutò il nome in Palestra letteraria, artistica e scientifica), diretta da Luigi Perelli, per la quale collaborarono, tra gli altri, il Carducci, il Mamiani, l'Arrighi, il Rovani ed il Guerrazzi.
Nel 1866 pubblicò la novella Educazione pretina e, nel '68, la prima redazione dell'Altrieri un romanzo autobiografico che utilizzava un modulo espressivo personalissimo, basato su di un linguaggio estremamente eterogeneo, capace di accostare, con il risultato di una commossa e spontanea rievocazione del passato, forme letterarie ad elementi dialettali e familiari.
Collaborò inoltre per le testate Cronaca bizantina, il Capitan Fracassa, il Guerrin Meschino, La Riforma e La Riforma illustrata. Ma tanto il suo talento fu precoce, quanto la sua carriera di scrittore fu breve: proprio La Riforma, infatti, prestava molta attenzione all'azione politica dello statista Francesco Crispi, grazie al quale il Dossi poté intraprendere definitivamente la carriera diplomatica. Nel 1892 si recò in missione diplomatica in Colombia, dove, a Bogotà, si sposò con Carlotta Borsani, e nel 1895 fu ad Atene, dove si innamorò dell'archeologia.
Questa passione lo portò a scrivere il volume di curiosità romane Le ghiaie di Roma e poi ad intraprendere uno studio molto accurato sui marchi delle ceramiche aretine. In seguito alla morte di Crispi, nel 1901 abbandonò la carriera diplomatica e si ritirò a vivere tra Corbetta e la villa del Dosso a Cardina con la moglie ed i 3 figli.
Qui morì nel 1910.