La Collina del Cinema - Associazione Cardina

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La Collina del Cinema

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"Sulla collina di Monte Olimpino, negli anni tra il 1962 e il 1972, con Bruno Munari e i miei cinque figli, ci siamo reinventato il cinema (come produrre, realizzare e distribuire film), e finalmente abbiamo scoperto il cinema fatto dai bambini" così inizia la "Collina del cinema": il resto è racconto di quel vissuto, memoria di un'esperienza insieme esistenziale e professionale.
Sono gli anni della contestazione giovanile, del rifiuto di ogni schema preconfezionato.
Su una collina alla periferia di una città di confine una famiglia cresce lavorando cinema, ne avvertiamo tra le righe la fatica quotidiana, ma anche il piacere del gioco, il gusto per la sperimentazione tecnica, per la ricerca espressiva. Ingredienti tutti che ritroviamo anche nella originale prosa di Marcello Piccardo.

Lo Studio di Monte Olimpino, Laboratorio di cinema di ricerca, nasce nel 1962, nella località omonima, vicino Como, per iniziativa degli artisti Bruno Munari e Marcello Piccardo. "Nel 1962 Munari mi ha proposto di fare cinema insieme, impiantare insieme un laboratorio a Monte Olimpino e lì fare dei film. . Per capire ci siamo dati da fare: abbiamo visto e rivisto i film del cinema sperimentale degli anni tra il 1920 e il 1930, di Bunuel, Clair, Duchamp. Richter siamo stati ad Ascona a parlare con Richter, molto vecchio, in un grande capannone con tanta carta e tanto gesso, mi sembra. Abbiamo capito che potevamo fare quello che volevamo, bastava avere dei tecnici che sapessero fare ben visibile sulla pellicola e sullo schermo quel che avevamo in testa, e la pellicola che andasse in movimento." (Piccardo)
Per circa dieci anni, fra il 1962 e il 1972, lo Studio rappresenterà un luogo distintivo della sperimentazione cinematografica in Italia.
In questo periodo lo Studio produrrà e realizzerà una cinquantina di film - quasi tutti assai brevi, più alcuni lungometraggi - suddivisibili in due gruppi distinguibili: film di ricerca - : "non esiste ( a quanto mi risulta finora nei paesi che ho visitato ) una organizzazione che compia ricerche analoghe, con metodo preciso, affrontando tutte le componenti di un linguaggio visivo ( in questo caso il cinema ). Esistono le solite espressioni di avanguardia, ma non di ricerca. " (Munari) - e film d'informazione pubblicitaria, cioè su commissione di aziende.
Nella storia dello Studio, cinema di ricerca e cinema d'informazione pubblicitaria s'incrociano continuamente, e la distinzione è certamente possibile solo in relazione alla committenza o al soggetto, ma assai meno se si considerano i contenuti sperimentali espressi in ciascun film. Infatti, ogni film d'informazione pubblicitaria "conteneva un "colpo d'ala"cinematografico e anche più " (Piccardo ).
Lo Studio è stato anche un ponte fra le molte avventure ed intenzioni creative dei suoi due principali protagonisti.
Per entrambi, esso ha costituito un tramite e un'apertura verso nuove, ulteriori prospettive d'indagine creativa.
Nello Studio Munari farà convergere - filtrate e verificate, in questo caso, nel linguaggio cinema - molte delle sue importanti energie di sperimentatore.
Nella storia dello Studio, s'innesta anche , ad esempio, a partire dal 1967, l'esperienza del cinema fatto dai bambini, intorno al quale invece lavorerà molto Piccardo, per parecchi anni successivi, all'interno delle scuole e di svariate esperienze didattiche in giro per l'Italia.
L'attenzione al mondo dei bambini, all'infanzia - che entra come motivo portante in diversi film dello Studio - , e al come intendere un rapporto vero di scambio, di apertura, verso questo orizzonte, rappresenta, d'altronde, una tematica assai sentita, per diversi e complessi motivi, da entrambi questi due autori.
Lo Studio di Monte Olimpino Bruno Munari Marcello Piccardo è un'iniziativa impostata in forma multimediale intorno alla vasta attività dei due protagonisti di quest'esperienza.
Nell'ambito dell'editoria, ad esempio, l'attività di questi due autori è stata estremamente articolata: dai libri per bambini, a testi di didattica, teoria, dalla numerosa grafica editoriale, alla grafica pubblicitaria, ma anche a rubriche, su riviste, di arredamento, design, critica letteraria, o a illustrazioni per corsi e rubriche di ginnastica, inglese, giardinaggio, cucina.
Si tratta assai spesso di edizioni assai originali e di riferimento, dove l'intuizione e la qualità artistiche si traducono anche in innovazione e sperimentazione più specificatamente tecnica ed editoriale.

 
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