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da MonteOlimpino scollinando verso Cardina
Dislivello: 120 m
Tempo di percorrenza: 1 h (+ 30 minuti di soste)
Difficoltà: modesta
[Tempo 0'-
L’itinerario prende forma nel quartiere di Monte Olimpino, al punto di incrocio fra via Bellinzona e via Cardina.
Si può parcheggiare l’auto in Piazza a Monte Olimpino (davanti alla scalinata della Chiesa) e ritornare, lungo via Bellinzona, in direzione Sud verso Como per 300 metri: si imbocca così Via Cardina, all’inizio della quale esiste una pietra miliare che ricorda la lunghezza della strada (1284 m).
Si può raggiungere l’inizio del percorso anche con l’autobus (linee 1, 2, 3 o 11), utilizzando la fermata in corrispondenza con la via Cardina.
[Tempo 10'-
Salendo dalla Via Cardina, superato il bivio con la via Interlegno, e tenendosi a sinistra, si percorre un tratto di 500 metri tra le case: si incontra e si raggiunge sulla destra la via Castel Carnasino, dove si può ammirare l’omonimo castello.
Superati due tornanti, dopo una breve salita, sulla destra compare una vista di Como e della Spina Verde, che affascina sia chi la vede la prima volta, sia chi la contempla ogni giorno.
In linea d’aria ci si trova sopra la Villa Aprica e non ci sono ostacoli alla vista.
[Tempo 20'-
Il percorso in salita non è faticoso e passa tra ville e giardini. La dolcezza del clima e l’esposizione favorevole e solatia favorisce la crescita di alberi da frutta e piante tipicamente mediterranee come l’olivo (Olea europea), il cipresso (Cupressus sempervirens) o il pino marino (Pinus pinaster).
Si raggiunge il viale d’accesso al palazzotto Pisani Dossi, edificato negli primi anni del ‘900 ed erede diretto della Scapigliatura Milanese, e le antiche scuderie, oggi trasformate in residence.
[Tempo 30'-
La strada, circondata da siepi sempreverdi (Prunus laurocerasus) e da boschi di castagno (Castanea sativa) e robinia (Robinia pseudoacacia), si biforca all’altezza del vecchio camping e si può prendere sia la Via Pisani Dossi sulla destra sia proseguire per la via Cardina: la prima "salta" il nucleo storico di Cardina, è più breve e, passando tra le case, conduce in pochissimo tempo al Crotto del Lupo.
La Via Cardina prosegue invece con una leggera salita ed un falsopiano, in fondo al quale si trova la Chiesetta di Cardina, dedicata a S. Maria Immacolata e di proprietà privata della famiglia Sassi, aperta alle Funzioni solo l’8 dicembre.
[Tempo 40'-
Continuando a sinistra per la Via Conconi, si raggiunge il Crotto del Lupo, dove ci si ricongiunge alla variante Pisani Dossi.
La zona è rinfrescata dall’ombra di platani (Platanus occidentalis), castani (Castanea sativa) e querce (Querce pubescens).
La gita al Crotto del Lupo ed al vicino laghetto era un tempo tradizione, per tutta la primavera e l’estate: il Crotto (oggi ristorante) era osteria popolare, con viali da bocce ed importante cantina.
Ci si veniva poi durante l’autunno, a raccogliere castagne nei boschi vicini, magari per prepararle all’istante, con un bel falò sulla cui cenere veniva posta la pignatta delle birolle.
[Tempo 60'-
A questo punto inizia la passeggiata in piano nella zona del laghetto di Cardina, che costeggia la strada fino al Tocia, ultimo nucleo abitativo prima di iniziare la discesa verso il Campo sportivo di Via Ostinelli.
In questa zona, appena passata la spianata del laghetto, si può contemplare il panorama di Monte Olimpino, Ponte Chiasso e Chiasso, e nelle giornate più limpide la catena delle Alpi sullo sfondo.
Il laghetto di Cardina è circondato da boschi dove crescono spontaneamente e in associazione tipica alcune piante sempreverdi come l’agrifoglio (Ilex aquifolium), il tasso (Taxus baccata).
[Tempo 1h 10'-
La discesa dal Tocia al Via Ostinelli è il tratto meno agevole perché si tratta di un sentiero un po’ sconnesso e non percorribile da auto, ma con un minimo di attenzione anche questa parte del percorso è adatta a qualunque età.
[Tempo 1h 30'-
Dal campo sportivo, scendendo verso valle, tramite Via Comerio e via Riviera si ritorna alla via Interlegno.
(Se abbiamo lasciato l’auto nella piazza di Monte Olimpino, proseguendo la Via Interlegno, ci ritroviamo di fronte alla scalinata della Chiesa .)
Altrimenti, al bivio, si percorre la strettoia sulla sinistra e con un breve scollinamento ci si ricongiunge alla Via Cardina.
All’interno del giardino compreso tra le due vie si può osservare una vasca di pietra, forse un abbeveratoio divenuto poi una fontana e per ultimo contenitore di fiori e oggetto di discussioni tra l’attuale detentore e nostalgici abitanti che si sentono defraudati di un bene della comunità.